Due recensioni
Annalisa Bruni
Skyline
Cleup Editore 2020
Bruno Bruni
Il ragazzo e la Civetta
Campanotto Editore 2022
La figlia e suo padre, un dialogo mai interrotto lungo le anse del tempo e della vita, la prosa e la poesia come strumenti per indagare sé stessi prima ancora che la realtà, la quale non smette d’interferire con la ricerca del proprio posto nel Mondo. Due volumi preziosi per conoscersi e lanciare uno sguardo su quanto eravamo ieri, qui, tra Casarsa e Venezia Città Metropolitana: per questo li troviamo appaiati in queste righe.
Non è certo un caso se Annalisa Bruni accoglie il lettore con una citazione da Le Braci di Sàndor Màrai: « (…) l’uomo non vuole soltanto vivere, …Leggi tutto
Guerra, perchè?
Titolo difficile, non c’è dubbio. Basta guardarsi attorno, del resto, anche solo sfogliare le pagine della cronaca, cartacee o digitali, per capire quanto il demone della guerra sia in mezzo a noi. La vicenda ucraina è solo la più vicina, anche se non l’ultima, tra quante stanno insanguinando le nostre giornate. L’impressione è che mai la guerra sia stata tanto presente quanto oggi: ed è così, nessun abbaglio. L’unica annotazione riguarda la convinzione si tratti di una caratteristica del tempo attuale. Questa sì è una distorsione data dal nostro angolo visuale. In realtà la guerra ha sempre costituito l’attualità della vita sulla Terra. Non ne siete convinti?
Il grande equivoco nasce …Leggi tutto
Dieci passi per la Rivoluzione Democratica
Non è un numero a caso, si tratta di un Decalogo a beneficio di quanti si preoccupano della nebbia cognitiva in cui si muovono i cittadini inconsapevoli, i quali finiscono per continuare a scegliere politici e amministratori approssimativi con l’unica motivazione che rappresentano il “nuovo”: rispetto a quanti li hanno preceduti. Gli ultimi trent’anni della Storia d’Italia sono stati caratterizzati dal periodico riapparire del “nuovo”: da Berlusconi a Salvini, passando per Grillo e approdando ora a Schlein. La sola certezza dei cittadini-elettori era la spasmodica ricerca della personalità-della-provvidenza la quale, come ogni capo carismatico che si rispetti, con il suo semplice apparire avrebbe dovuto essere in grado di rovesciare la …Leggi tutto
Modernità
Nell’uso odierno, è termine di metà Ottocento, coniato dal saggista, critico d’arte e poeta decadente francese Charles Baudelaire. Il quale intendeva sottolineare il rapporto liquido del singolo con la dimensione della metropoli: uno spazio fisico creato dagli sviluppi della Prima Rivoluzione Industriale. Baudelaire lo utilizza per assegnare un nuovo compito all’artista, il quale deve ora indagare e interpretare i mille rivoli dell’esperienza umana nella nuova dimensione. Fisica, intellettuale e morale. Per riuscirci deve liberarsi da ogni preconcetto formale e cercare, invece, di percorrere strade inusuali: le sole capaci di rispondere alle domande poste dal mutamento della realtà.
Le Scienze Sociali si appropriarono presto di termine e concetto. In particolare, ponendo l’accento …Leggi tutto
Arte
È opera d’arte qualunque prodotto dell’invenzione umana che instauri un dialogo tra sé stessa e fruitore, in virtù della capacità d’incorporare un significato condiviso, almeno parte di un sentire generale. Si tratta della ragion d’essere autentica del lavoro. L’opera è tanto più di valore quando riesce a far emergere nel fruitore qualcosa di non ancora esplicitato, evidenziando ciò che se ne stava nascosto sotto la superficie dell’apparenza.
Muovendosi sul terreno del linguaggio, dunque, acquista dimensione universale quando infrange la necessità da parte del fruitore della conoscenza tecnica e della sfera personale dell’artista, cioè ha la capacità di parlare a chiunque, prescindendo dal livello culturale. Proprio per questo, però, acquistano rilevanza gli …Leggi tutto
Pandemia di Guerre
Uno dei pochi pregi dell’ultimo, travagliato, anno, dovrebbe essere rappresentato da una maggiore consapevolezza circa la natura e gli obiettivi dell’essere umano. L’aver incontrato di nuovo, infatti, proprio sulla soglia di casa la realtà della guerra induce a sperare sia servito ad aprire gli occhi anche ai più ostinati. L’Homo Sapiens non è affatto l’individuo naturale che mira solo all’autoconservazione, mitigata dall’istintiva empatia verso i propri simili, dell’Émile di Rosseau. La sua corruzione non è dovuta alla cattiva pedagogia di una società malata. Il principio di divaricazione tra natura del singolo e collettività, così subdolamente introdotto, è un colossale abbaglio. Anche se ha goduto d’immensa fortuna. È stato alla base …Leggi tutto
La dignità dell’Uomo: salvare il Pianeta
Salvare il Pianeta: rappresenta la costante geopolitica di lungo periodo di maggiore rilevanza e urgenza, oggi. Perché non esiste Homo sapiens senza Terra e, di conseguenza, neppure Stati intesi come la più perfezionata forma di organizzazione sociale mai sperimentata. Finora. Vero è che la sopravvivenza di singoli e specie dovrebbe essere l’istinto di base di ogni Sapiens. Di conseguenza, degli Stati. Lo è altrettanto, però, che questi ultimi tendano a comportarsi come altrettanti Frankestein: assemblati così come i fatti storici, somma algebrica di caso, necessità e volontà e pertanto immersi nella nebbia della complessità, hanno determinato e accesi dalla scintilla dell’esistenza, si animano di vita propria. Il punto è che …Leggi tutto