Venezia Futura, Ipotesi per un progetto di città

 

 Premessa necessaria, anche se forse inutile per quanti mi seguono: per me Venezia è già Futuro, perché per storia, civiltà, potenzialità rappresenta il miglior laboratorio presente di quanto sarà domani. Infatti è bella, sostenibile, inclusiva, Porta sul Mondo e Ponte tra Mondi. Ha quindi tutte le caratteristiche necessarie a incarnare il modello di spazio sociale ideale. Se questo oggi non accade è perché potenzialità ed energie sono imprigionate. La Rivoluzione dell’Intelligenza Artificiale, però, rappresenta l’occasione irrinunciabile per liberarle.

Chiarisco ancora una volta che per Venezia intendo come minimo l’intera dimensione dell’attuale Città Metropolitana, ma tendenzialmente quello che secondo una certa interpretazione viene indicato quale “bacino scolante”: in Laguna, ovviamente. Ciò significa …Leggi tutto

440 milioni di liberaldemocratici

440 milioni di liberaldemocratici

Tanti? Certamente, visto che rappresentano l’intero corpo elettorale dell’Unione Europea (attuale). Il fatto è che sono pure inconsapevoli. Cioè, sono liberaldemocratici senza saperlo. Il che è abbastanza sorprendente. Si tratta della base di partenza dell’ultimo editoriale del direttore di Luminosi Giorni, Carlo Rubini. Secondo cui quello liberal-democratico rappresenta “il” pensiero politico per eccellenza che tutto finisce per riassumere e sintetizzare. Quindi, sostanzialmente, unico. Si potrebbe parlare di un trionfo a posteriori del Teorema Fukuyama.

Ho già avuto occasione di parlare di questo politologo, autore nel 1992del celebre La fine della storia e l’ultimo uomo. Per il pensatore americano di origine giapponese, liberal-democrazia, capitalismo di mercato e stile di …Leggi tutto

IL SOGNO EVAPORATO: LA SCONFITTA DEI «MIGLIORI»

E così non ce l’hanno fatta: sia Stati Uniti d’Europa che Azione sono rimasti al di sotto della soglia del 4%, quindi non hanno eletto nessuno al Parlamento di Strasburgo. Sconfitta? Direi disfatta. Perché si chiamano così i cattivi risultati quando sono catastrofici e figli dei propri errori: non rappresentano soltanto delle «lezioni di vita», come preteso da qualcuno, ma la fine di un percorso. Chi ha guidato le due liste alla batosta, in base ai punti fermi del pensiero riformista, dovrebbe trarne le conclusioni e andare a casa. Ovviamente non accadrà, perché in questo paese i politici che lasciano per sconfitta alle urne si contano sulle dita di una …Leggi tutto

L’irrilevanza del Capo

 

Cronache internazionali e dibattito politico interno si concentrano in maniera uniforme su azioni e parole di singoli elevati a indiscussi protagonisti: sembra che nel Mondo nulla avvenga o si possa muovere se non ci sia all’origine la scelta di qualcuno. Una prospettiva che è facile far risalire alla matrice culturale greco-romana, comune all’intero Occidente, con il suo culto dell’Eroe. I cui prototipi sono Eracle/Ercole, i grandi personaggi dell’epica omerica e virgiliana, infine Alessandro Magno e Giulio Cesare. Modelli indiscutibili, del resto, anche se i primi si pongono sul piano del Mito; il Macedone è a cavallo tra questo e la realtà; solo Cesare, a ben vedere, è rimasto ancorato soltanto …Leggi tutto

Divisi: la fortuna della Donna Dominante

 

Faccio una breve premessa di carattere personale, per chi non mi conosca affatto o solo superficialmente. Io sono un anarchico. Non in senso sociologico, ma ideologico. Per la precisione un anarchico individualista. Lo so, ancora in tempi recenti mi sono lasciato invischiare in qualche avventura politica: perché resto un inguaribile ottimista, atteggiamento profondamente anarchico del resto, e tendo a dare fiducia alle singole persone nello sforzo di rendermi in qualche modo utile. Anche venendo a patti con le mie convinzioni e senza alcuna paura di sporcarmi le mani. Preferisco chi almeno provi ad agire, anche se in modo imperfetto, a quanti se ne restino immacolati nella torre d’avorio della loro …Leggi tutto

Merito&Bare

«Oltre la laurea: dal digitale al green, ecco i master per trovare lavoro». Titolo di un articolo del Sole24Ore, edizione digitale del 13 settembre 2022. L’argomento trattato è palese: nell’attuale mondo ipercompetitivo, per un giovane che si affacci sul mercato del lavoro il livello di conoscenze conseguito fino al raggiungimento di una laurea è considerato insufficiente. Giusto? Sbagliato? Ricordavo qualche tempo fa che un importante industriale veneto, Enrico Carraro dell’omonima azienda metalmeccanica padovana, faceva presente di essere costretto ad assumere laureati in ingegneria per ricoprire posizioni in precedenza occupate da semplici periti industriali. Forse un ingegnere di oggi ne sa quanto un semplice perito di ieri? Carraro lo lasciava intendere, …Leggi tutto

Eurasia: le ragioni del conflitto

«Riprendiamo il concetto (di guerra, Ndr) come continuazione della politica con altri mezzi e integriamolo con il suo corollario, la guerra non è semplicemente un atto politico, ma un vero strumento politico.»[1]

La Guerra d’Ucraina ha bruscamente risvegliato l’Occidente dal lungo sonno chiamato Globalizzazione, vale a dire dall’illusione che con la caduta del Muro di Berlino, novembre 1989, e la dissoluzione dell’Urss, due anni dopo, in qualche modo la Storia fosse finita e il Pianeta avviato serenamente verso la pacifica convivenza all’insegna del Pensiero unico liberal-democratico Una lettura, per altro, da tempo in crisi. I numeri, del resto, hanno o dovrebbero avere un intrinseco significato: basterebbe contare quanti conflitti armati ci …Leggi tutto

Una strategia per l’Italia

Diciamo la verità, il triennio 2019-2022 sarà probabilmente ricordato come un periodo davvero complicato: fenomeni metereologici estremi, pandemia, recessione globale, infine guerra mondiale. La Quarta secondo il mio personale computo, che assegna la terza posizione a quella chiamata Fredda, conclusasi nel 1991 con la sconfitta e dissoluzione dell’Unione Sovietica e del suo progetto politico. Forse adesso avremo pure una carestia generale, innescata dalle distruzioni fisiche e finanziarie provocate dal conflitto in Ucraina e Russia. Si verificasse, verrebbe a farci visita anche l’ultimo dei Cavalieri dell’Apocalisse e a quel punto potremmo aspettarci la venuta dell’Anticristo per chiudere il cerchio. Catastrofico? Forse. Realista? Senz’altro. È bene qualcuno lo sia dalle nostre parti, …Leggi tutto

Ucraina, il destino del Mondo

 

 

Oggi, 2 aprile 2022, vediamo ancora scorrere sui nostri schermi domestici le immagini della guerra in Ucraina. Sono passate più di cinque settimane da quando, il 24 febbraio scorso, il presidente russo Putin ha lanciato l’«operazione militare speciale» finalizzata a «denazificare» Kiev. Tradotto: a sostituirne il troppo indipendente e filo-occidentale governo, che vede al vertice dello stato l’ex-comico Volodymyr Zelen’skj, con un altro, dichiaratamente filo-russo, probabilmente con presidente l’affidabile, per Mosca s’intende, Viktor Yanukovich, già presidente eletto dell’Ucraina tra il 2010 e il 2014 quando l’ormai celebre rivolta popolare nota come Jevromajdan lo costrinse a lasciare l’incarico. Cinque settimane e non cinque giorni, limite che la maggioranza degli osservatori attribuiva …Leggi tutto

Perché Putin e Xi jinping hanno già perso

 

La guerra in Ucraina non è affatto conclusa. Nessuno azzarda ipotesi sulla possibile durata e le finestre proposte inquadrano un arco temporale compreso tra i venti giorni e i venti anni. Eppure, sin d’ora, si può affermare che, qualunque sarà l’esito sul campo, dal punto di vista geopolitico e geostrategico, Russia e Cina l’abbiano già persa. Cosa c’entra mai la Cina, chiederà qualcuno. La risposta è perfino banale: Xi Jinping conosceva da tempo le intenzioni di Putin. Non solo. Le ha supportate sia non spendendosi per fermarlo, sia fornendo ampio sostegno finanziario e appoggio politico prima e adesso, a invasione in corso. La ragione immediata è palese: dopo l’Ucraina verrà …Leggi tutto