L’ultimo ammiraglio di Venezia. Angelo Emo, 1784-1792

Comprendere il presente mediante il passato ovvero il senso della Storia. Venezia, seconda metà del Settecento, un pugno di uomini si oppone al declino della Repubblica. Tra questi, Angelo Emo, l’ultimo a guidarne in battaglia la flotta. Considerato già in vita grande marinaio, tattico brillante, acuto stratega esprime il meglio di sé nel corso di tre campagne navali contro la Reggenza Ottomana di Tunisi, tra il 1784 e il 1786.

Si tratta del canto del cigno della Marina della Serenissima, all’interno del quale si colloca la prova di forza decisiva tra due opposti fronti interni al patriziato veneziano: quello senatorio votato alla neutralità a ogni costo, per preservare autorità e ricchezza dei pochi dell’alta aristocrazia, e quello militare, disposto ad allentare le maglie del potere pur di ridare alla Repubblica rango internazionale. Nelle acque di Tunisi si consuma il dramma di Venezia, perché la sconfitta del partito militare porterà, in appena dieci anni, alla fine delle millenaria Repubblica di San Marco.

 

Venezia contro Napoleone, morte di una Repubblica

Il biennio 1796-97 ricostruito come mai è stato tentato finora: al di fuori di qualunque visione di parte, come e perché la repubblica Serenissima è finita nell’occhio del ciclone dei grandi conflitti euro-mondiali. Verità certe e lezioni utili oggi per noi, che occupiamo la medesima posizione geografica e siamo eredi della sua vicenda millenaria.

Perché la geopolitica non è uno strano gioco di società bensì la strumento necessario per analizzare i fatti e compiere scelte consapevoli partendo dalla realtà geografica e storica. Esistono delle costanti di lungo periodo, infatti, indispensabili da conoscere per poter agire. Le stesse dominate dai grandi statisti veneziani dal Duecento al Quattrocento per costruire un impero e delle quali i discendenti nel Settecento, invece, sono rimasti vittime.

Venezia alla conquista di un impero, Costantinopoli 1202-04

La Quarta Crociata è uno degli snodi chiave dell’avventura veneziana. Il suo esito rappresenta il capolavoro, in particolare, del suo personaggio-simbolo: il doge-guerriero Enrico Dandolo.

La deviazione della spedizione verso Costantinopoli serve gli interessi della futura Serenissima al punto da far salire la città lagunare al rango di grande potenza. Capire cosa accadde allora è importante per comprenderne gli sviluppi successivi. I quali ci riguardano perché affondano le radici nelle costanti geopolitiche di lungo periodo in azione nella nostra realtà.

La proiezione strategica di Venezia che si trova sul Rimland, la fascia marittima e costiera in questo caso europea attorno al cuore del Pianeta o Heartland, spazia dal Mediterraneo al Mar Nero; dalle coste dell’Asia Minore al Golfo Arabico o Persico; dall’Africa Settentrionale al Mar Rosso: intercetta così l’intera rete di connessioni a largo raggio dell’isola-Mondo. Ed è la stessa dell’Italia di oggi.

Una storia, quella veneziana, ricca d’insegnamenti che non si possono ignorare.