Politica estera?

 

Parlare della politica estera italiana significa confrontarsi con una sgradevole sensazione di vuoto. Si tratta di una sorta di “costante geopolitica di lungo periodo”, per così dire: semplicemente l’argomento sembra non interessare. A nessuno nel Bel Paese. Sia politico di professione, governi o si trovi all’opposizione, oppure ricopra importanti incarichi istituzionali. Men che meno al cittadino comune. In questo essere ancella mal sopportata ha come inevitabile compagna la politica della sicurezza. Quando mai almeno se ne parla? Basta ricordare la folle querelle sui famosi/famigerati F-35 e la domanda ripetuta come un mantra: a cosa servono? L’Italia forse non ripudia la guerra? E questo è tutto.

Proprio perché “non interessa” ho voluto …Leggi tutto

Dallo smarrimento al futuro possibile

 

Mala tempora currunt! Verrebbe da dire. A volte non ci si vorrebbe neppure alzare dal letto. Perché farlo, d’altronde? Cosa ci aspetta lì fuori, nel mondo che ci attende al varco con le sue mille insidie? Oltretutto, siamo praticamente certi di non avere risposte nel nostro bagaglio. Nessuna praticabile sul serio, per lo meno.

Vale per i singoli. Da un pezzo prevale l’idea che faber est suae quisque fortunae sia solo una sorta di preghiera scritta nell’acqua: chi può dire di considerarsi “artefice” del proprio destino? Direi che la maggioranza, forse la totalità, delle persone si considera piuttosto “vittima” di forze misteriose.

Vale per le comunità. Non c’è speranza nell’avvenire, forse semplicemente …Leggi tutto

Quando c’era Lui!

La prendo un po’ alla larga. Stig Dagerman (1923-54) è stato un giornalista e scrittore anarchico, redattore della rivista “Arbetaren”, periodico del SAC, vale a dire il sindacato libertario svedese più o meno equivalente dell’USI, l’Unione Sindacale Italiana. Nel 1946, Dagerman si reca in Germania dove realizza una serie di interviste e articoli, poi raccolti in un volume oggi tradotto e pubblicato in Italia da Iperborea con il titolo Autunno tedesco. Ne consiglio senz’altro la lettura. A tutti, indistintamente.

Si tratta di un resoconto delle condizioni di vita e dei sentimenti dei tedeschi durante il primo anno dalla fine della guerra. Dagerman è osservatore acuto e soprattutto privo di pregiudizi: volendo …Leggi tutto

Venezia è… SoleDem

1-Venezia è il Futuro sostenibile per persone e ambiente, dinamica e nutrita da radici antiche e nuove speranze per progettare e costruirsi. Una realtà che rinasce di continuo perché sa in quale direzione andare.

 

2-Venezia è il nostro Mondo, di chi vi è nato e di quanti hanno scelto di vivere qui, di coloro che vi sognano e lavorano, lottando e guardando al domani. Senza paura perché hanno superato qualsiasi paura cadendo e rialzandosi ogni giorno.

 

3-Venezia è Accogliente, lo è sempre stata e vogliamo continui a esserlo: una terra di opportunità dove non si guarda da dove si viene ma cosa si vuole realizzare, perché l’avvenire sarà migliore del presente.

 

4-Venezia Aiuta, …Leggi tutto

Nordest il sorpasso

Lo so, quando gli storici parlano di geopolitica in tanti storcono la bocca: che vorranno mai questi strani amanti di formule astruse? In realtà, cercano solo di condensare in una parola un concetto assai semplice e sotto molto versi banale. L’importanza decisiva della geografica nell’orientare le scelte politiche. Vale pure per quelle economiche.

Vediamolo nel concreto. Corriere della Sera di lunedì 14 maggio 2018: «La corsia di sorpasso, il motore del paese si è spostato verso Nordest. Porti e autostrade registrano passaggi record di merci e automezzi, il Pil cresce in misura più marcata, anche i “vecchi” distretti brillano: benvenuti nel nuovo triangolo industriale.»

Le cifre parlano da sole e sono eloquenti. …Leggi tutto

Italia 4 marzo 2016-Lepanto 7 ottobre 1571

Qualcuno storcerà la bocca: cos’avranno mai in comune le elezioni appena svoltesi nel Bel Paese e la «più grande battaglia navale del Rinascimento»?

Nelle acque greche all’imboccatura del Golfo di Patrasso quel giorno di ottobre le squadre riunite della Lega Santa, a grande maggioranza veneziana, inflisse una dura sconfitta alla flotta ottomana. Ancora oggi in molti ricordano l’evento, celebrandolo quale lo scontro decisivo che fermò l’avanzata turca in Europa.

Quindi, Lepanto fu una «vittoria decisiva» per tutti costoro. Peccato che i turchi, nel 1573, imposero a Venezia una pace umiliante con la quale si presero tutto ciò che all’inizio della guerra avevano intenzione di conquistare. Inoltre, la loro avanzata in Europa continuò …Leggi tutto

Foibe: tragedia dimenticata?

Il 10 febbraio è stato il “Giorno del ricordo”: qui a Venezia, ma non solo, sono state numerose le manifestazioni promosse per non far cadere in un nuovo oblio la tragedia dell’esodo istriano-giuliano-dalmata a cavallo della fine della Seconda Guerra Mondiale.

A Roma, ci ha pensato lo stesso Presidente della Repubblica a stigmatizzare il lungo silenzio che ha avvolto quegli eventi. Oltre alla visione manichea capace di bollare come “fascisti” e basta i fuggitivi. Insomma, per farla breve, nelle giovani generazioni si sta facendo largo l’idea che a quel tempo i comunisti jugoslavi abbiano proceduto allo scientifico annientamento della comunità italiana, per secoli presente lungo la costa orientale adriatica.

In sostanza, si …Leggi tutto

Italia che vince

 

Noi italiani siamo un popolo di masochisti, è noto: siamo talmente bravi ad autoflagellarci che gli stranieri non devono fare proprio alcuno sforzo per trovarci difetti. In fondo, basta e avanza che leggano quello che scriviamo e diciamo di noi stessi.

A questa osservazione ne aggiungo una seconda: abbiamo un vero talento per utilizzare a nostro danno le varie classifiche che ci penalizzano. Come risaputo studiate ad arte per favorire chi le concepisce, è noto infatti quanto la risposta dipenda dalla domanda, eppure elevate a paradigma certissimo quando a nostro sfavore. Tranquillamente ignorate se, al contrario, ci consegnano posizioni di rilievo.

Vengo alla notizia del giorno. Nel ranking, orribile anglismo al quale …Leggi tutto

Venetia futura

Già, scritta con la “t”, cioè in latino, perché voglio parlare sia della città che della regione: l’una e l’altra connesse non solo dalla Storia ma, soprattutto, da qualunque domani.

Oggi sono separate. Da un pezzo vivono come quei coniugi che non si sopportano, ma l’interesse spinge a convivere. Non c’è alcun bisogno di trasformare Venezia-città in qualcosa di “autonomo”, come alcuni propongono. È già un altro “mondo”. Aggiungo: lo è sempre stato.

La Repubblica Serenissima ha conquistato la Terraferma e per tre secoli ne è stata la Dominante. Dopo, mezza-capitale del Regno Italico e del Regno Lombardo-Veneto, ha continuato a vivere in un’altra dimensione. Allo stesso modo è andata durante il …Leggi tutto

Italia 1943-47 e 1976-78 Emergenza Nazionale

 

 In questi giorni, aprendo i giornali o ascoltando i discorsi delle persone, mi capita spesso d’incrociare il concetto di “emergenza nazionale”. L’ha evocato anche il direttore di questa testata, Carlo Rubini, suggerendo per il dopo elezioni del 4 marzo la nascita di una specie di  “governo del presidente”, in grado di affrontare i molti e irrisolti nodi ancora sul tappeto.

Alla base del ragionamento di Carlo, se ho ben compreso, una constatazione: in due particolari e drammatici momenti della nostra storia, dopo il crollo dell’8 settembre 1943 e durante il periodo insurrezionale noto come “anni di piombo” attorno al 1970-80, le forze politiche a vocazione nazionale hanno trovato il modo di …Leggi tutto