Italia 4 marzo 2016-Lepanto 7 ottobre 1571

Qualcuno storcerà la bocca: cos’avranno mai in comune le elezioni appena svoltesi nel Bel Paese e la «più grande battaglia navale del Rinascimento»?

Nelle acque greche all’imboccatura del Golfo di Patrasso quel giorno di ottobre le squadre riunite della Lega Santa, a grande maggioranza veneziana, inflisse una dura sconfitta alla flotta ottomana. Ancora oggi in molti ricordano l’evento, celebrandolo quale lo scontro decisivo che fermò l’avanzata turca in Europa.

Quindi, Lepanto fu una «vittoria decisiva» per tutti costoro. Peccato che i turchi, nel 1573, imposero a Venezia una pace umiliante con la quale si presero tutto ciò che all’inizio della guerra avevano intenzione di conquistare. Inoltre, la loro avanzata in Europa continuò …Leggi tutto

Foibe: tragedia dimenticata?

Il 10 febbraio è stato il “Giorno del ricordo”: qui a Venezia, ma non solo, sono state numerose le manifestazioni promosse per non far cadere in un nuovo oblio la tragedia dell’esodo istriano-giuliano-dalmata a cavallo della fine della Seconda Guerra Mondiale.

A Roma, ci ha pensato lo stesso Presidente della Repubblica a stigmatizzare il lungo silenzio che ha avvolto quegli eventi. Oltre alla visione manichea capace di bollare come “fascisti” e basta i fuggitivi. Insomma, per farla breve, nelle giovani generazioni si sta facendo largo l’idea che a quel tempo i comunisti jugoslavi abbiano proceduto allo scientifico annientamento della comunità italiana, per secoli presente lungo la costa orientale adriatica.

In sostanza, si …Leggi tutto

Italia che vince

 

Noi italiani siamo un popolo di masochisti, è noto: siamo talmente bravi ad autoflagellarci che gli stranieri non devono fare proprio alcuno sforzo per trovarci difetti. In fondo, basta e avanza che leggano quello che scriviamo e diciamo di noi stessi.

A questa osservazione ne aggiungo una seconda: abbiamo un vero talento per utilizzare a nostro danno le varie classifiche che ci penalizzano. Come risaputo studiate ad arte per favorire chi le concepisce, è noto infatti quanto la risposta dipenda dalla domanda, eppure elevate a paradigma certissimo quando a nostro sfavore. Tranquillamente ignorate se, al contrario, ci consegnano posizioni di rilievo.

Vengo alla notizia del giorno. Nel ranking, orribile anglismo al quale …Leggi tutto

Identità veneta, identità plurale

La questione dell’identità veneta è da anni al centro di molti dibattiti a più voci. Troviamo tanto chi ne sia sostenitore convinto, quanto chi giunga a negarla del tutto. Nel mezzo, un’infinità di sfumature. Personalmente, indago l’argomento sin dai miei primi libri pubblicati, parlo dei romanzi Donne all’asta e La voce della Dea, quindi partecipo alla discussione in forma scritta da allora: anni 2002 e 2003.

Di recente, il 16 novembre per l’esattezza, la giornalista della Rai Maura Bertazzon è tornata a interrogarmi sull’argomento a margine di un’intervista che riguardava Veneti per sempre – le storie e l’identità di un Continente, il mio ultimo volume pubblicato. In tempi di referendum per …Leggi tutto

Anniversari

La Storia, lo ripeto spesso, sa essere piena d’ironia. Così in questi giorni ci troviamo di fronte a due anniversari per eventi accaduti, però, un secolo fa: Caporetto e Rivoluzione d’Ottobre.

L’anno, quindi, è il fatale sotto molti aspetti 1917, i giorni rispettivamente il 24 e la notte tra il 25 e il 26. Il contesto, sempre la Grande Guerra.

Caporetto è diventato sinonimo di disfatta catastrofica. È ormai da tempo nel linguaggio comune dire una Caporetto per significare un evento dallo svolgimento tragico e dagli esiti devastanti. In questo senso, la percezione collettiva ha finito per alterare in modo irrimediabile la realtà. Caporetto ha rappresentato di sicuro una dura sconfitta per …Leggi tutto

Democrazia o Dispotismo illuminato

 

Concludendo il suo ultimo editoriale Carlo Rubini, direttore della rivista online Luminosi Giorni, ha posto un dubbio assai politically incorrect: di fronte alla incapacità della democrazia di coagulare, in termini di quantità e di durata, il consenso necessario a interventi sociali incisivi, non si deve concludere che sarebbe meglio, alla fine, orientarsi verso una qualche forma di dispotismo illuminato?

Giusto per non creare equivoci, dopo aver esaminato la faccenda sul piano teorico, Carlo cita un esempio assai lontano da noi per distanza, cultura e momento storico: l’imperatore giapponese Mutsuhito, colui che diede avvio alla cosiddetta era Meiji ovvero al periodo della radicale trasformazione del Sol Levante da arretrata realtà feudale a …Leggi tutto

Museo della civiltà veneziana, seconda parte

 

Torno sull’argomento perché la proposta ha trovato molta attenzione e anche il rilancio da parte di diversi organi di stampa. L’argomento, per così dire sembra “caldo”.
In precedenza ho suggerito di riallestire l’attuale Museo Correr come vero e proprio “museo della città” e, in più, cercando di valorizzare l’aspetto, per me fondamentale. di quella che ho chiamato “civiltà veneziana”: ovvero la storia e il lascito della straordinaria avventura umana, culturale e politica incarnata dalla repubblica Serenissima.
La ragione, per quanto mi riguarda, deriva da due constatazioni empiriche. La prima è che la repubblica di Venezia è lo stato rimasto più a lungo indipendente, senza interruzione alcuna, in Europa e al Mondo. Questo …Leggi tutto