L’irrilevanza del capo

Cronache internazionali e dibattito politico interno si concentrano in maniera uniforme su azioni e parole di singoli elevati a indiscussi protagonisti: sembra che nel Mondo nulla avvenga o si possa muovere se non ci sia all’origine la scelta di qualcuno. Una prospettiva che è facile far risalire alla matrice culturale greco-romana, comune all’intero Occidente, con il suo culto dell’Eroe. I cui prototipi sono Eracle/Ercole, i grandi personaggi dell’epica omerica e virgiliana, infine Alessandro Magno e Giulio Cesare. Modelli indiscutibili, del resto, anche se i primi si pongono sul piano del Mito; il Macedone è a cavallo tra questo e la realtà; solo Cesare, a ben vedere, è rimasto ancorato soltanto …Leggi tutto

Pandemia di Guerre

Uno dei pochi pregi dell’ultimo, travagliato, anno, dovrebbe essere rappresentato da una maggiore consapevolezza circa la natura e gli obiettivi dell’essere umano. L’aver incontrato di nuovo, infatti, proprio sulla soglia di casa la realtà della guerra induce a sperare sia servito ad aprire gli occhi anche ai più ostinati. L’Homo Sapiens non è affatto l’individuo naturale che mira solo all’autoconservazione, mitigata dall’istintiva empatia verso i propri simili, dell’Émile di Rosseau. La sua corruzione non è dovuta alla cattiva pedagogia di una società malata. Il principio di divaricazione tra natura del singolo e collettività, così subdolamente introdotto, è un colossale abbaglio. Anche se ha goduto d’immensa fortuna. È stato alla base …Leggi tutto

Eurasia: le ragioni del conflitto

«Riprendiamo il concetto (di guerra, Ndr) come continuazione della politica con altri mezzi e integriamolo con il suo corollario, la guerra non è semplicemente un atto politico, ma un vero strumento politico.»[1]

La Guerra d’Ucraina ha bruscamente risvegliato l’Occidente dal lungo sonno chiamato Globalizzazione, vale a dire dall’illusione che con la caduta del Muro di Berlino, novembre 1989, e la dissoluzione dell’Urss, due anni dopo, in qualche modo la Storia fosse finita e il Pianeta avviato serenamente verso la pacifica convivenza all’insegna del Pensiero unico liberal-democratico Una lettura, per altro, da tempo in crisi. I numeri, del resto, hanno o dovrebbero avere un intrinseco significato: basterebbe contare quanti conflitti armati ci …Leggi tutto

Una strategia per l’Italia

Diciamo la verità, il triennio 2019-2022 sarà probabilmente ricordato come un periodo davvero complicato: fenomeni metereologici estremi, pandemia, recessione globale, infine guerra mondiale. La Quarta secondo il mio personale computo, che assegna la terza posizione a quella chiamata Fredda, conclusasi nel 1991 con la sconfitta e dissoluzione dell’Unione Sovietica e del suo progetto politico. Forse adesso avremo pure una carestia generale, innescata dalle distruzioni fisiche e finanziarie provocate dal conflitto in Ucraina e Russia. Si verificasse, verrebbe a farci visita anche l’ultimo dei Cavalieri dell’Apocalisse e a quel punto potremmo aspettarci la venuta dell’Anticristo per chiudere il cerchio. Catastrofico? Forse. Realista? Senz’altro. È bene qualcuno lo sia dalle nostre parti, …Leggi tutto

Venezia, falsi miti

Venezia non è una città e neanche un’isola o un arcipelago, neppure un porto con attorno una città: è, invece, un sistema complesso, collocato al centro di un incrocio di assi fluviali, stradali e ferroviari esteso su un’area vasta a forma di triangolo isoscele. I vertici sono rappresentati da Ravenna, Monfalcone e Piacenza, bisettrice il corso del fiume Po. Questo rappresenta la spina dorsale dell’intero sistema: dalle sue rive si diramano a raggiera vie che conducono oltre le Alpi, direzione Nord-Est-Ovest, per raggiungere i limiti estremi dell’Europa, dalle coste atlantiche e artiche fino alle pianure euroasiatiche; nonché quelle che varcano gli Appennini, puntando verso il centro del Mediterraneo.

Venezia si colloca …Leggi tutto

Dal dire al fare tre, quale porto?

Nell’ultima puntata, Dal dire al fare due, si è chiarito che Venezia “è” in quanto città-marittima capace d’intercettare le rotte commerciali a lunga distanza (Sloc), perché loro naturale terminale (Hub) all’incrocio intermodale con le vie fluviali e stradali (Corridoi) che penetrano nel cuore d’Europa (Adriatico-Baltico) o la collegano trasversalmente (Iberia-Ucraina). È sempre stato così nei secoli a partire almeno dal X prima dell’Era Comune (a.C.) per una banale questione geografica che si tende a dimenticare: l’arco alto-adriatico è il punto di costa più vicino al centro dell’Europa e si trova all’incrocio dei due citati assi, fluviali e stradali. Qui, da sempre, arrivano le rotte che saldano l’Asia con l’Europa e …Leggi tutto

Occorre un pensiero 2, progettare il futuro

Progettare il futuro, studiare come intervenire sugli aspetti negativi del presente valorizzando i talenti dei singoli e metterli al servizio non solo del successo dell’individuo ma del bene della comunità, dovrebbe rappresentare l’attività fondamentale della politica. Perché l’uomo, animale sociale per eccellenza, si colloca sempre in una dimensione collettiva e soltanto in questa si realizza.

Riprendo l’articolo Occorre un pensiero per chiarire un aspetto preliminare: il concetto di “dottrina”, quale insieme di principi su cui basare l’elaborazione di una strategia in politica si traduce con ideologia. Dottrina e ideologia, in effetti, sono sinonimi. L’ultimo scorcio del Novecento è stato dominato dal pensiero diffuso della “morte delle ideologie”: a proclamarla nel 1992 …Leggi tutto

Occorre un pensiero, Uno

Credo che sull’argomento non vi siano dubbi: quella contro il Sars-Covid 19 è una guerra. Per vincerla, bisogna prima di tutto consolidare delle premesse. Serve una dottrina, cioè un insieme di principi coerenti, la quale diventa la base per sviluppare la strategia, vale a dire il complesso di azioni coordinate a espansione progressiva finalizzate al conseguimento del successo finale. Quindi bisogna disporre di un’organica, risorse umane e materiali, e una logistica, infrastrutture e mezzi di vario tipo, per adottare le tattiche più adeguate e differenziate in base alle situazioni contingenti. Tutto inutile, però, se non abbiamo una linea di comando chiare e definita: dobbiamo stabilire chi decide cosa e con …Leggi tutto

XX Settembre

 

A Roma via XX Settembre non è proprio una strada banale. Inizia da Porta Pia e raggiunge il Palazzo del Quirinale. Di rado la topografia rappresenta in modo così plastico una svolta storica. Poiché questa ricorda: il giorno in cui i bersaglieri penetrano in città attraverso la breccia, di Porta Pia appunto, e completano l’Unità d’Italia ponendo fine al potere temporale dei papi. Il palazzo era allora la residenza del pontefice. Quanto, poi, riportato in vita da Benito Mussolini con i Patti Lateranensi dell’11 febbraio 1929, cioè lo Stato della Città del Vaticano, non sarà mai neppure in parte paragonabile al preesistente Stato della Chiesa. Il XX settembre, dunque, ha …Leggi tutto

Politica, scienza, conoscenza

Tra le novità più interessanti prodotte dalla recente pandemia sembrava collocarsi il riaffacciarsi in forze della competenza e dei tecnici. Ovviamente a fare da battistrada sono stati quelli sanitari. Naturale, dirà qualcuno. Per nulla scontato, invece. Soprattutto non lo era che tornasse a farsi largo l’idea che la conoscenza fosse di per sé un valore fondamentale e che a essa, la conoscenza, sia comunque meglio fare ricorso quando si cercano risposte.

Non si dimentica facilmente l’ “uno vale uno” dove sapere o non sapere diventava indifferente in nome di un egualitarismo capace di proiettare, chiunque e subito, in posizioni decisionali. Ne scontiamo ancora le conseguenze. Un ben tornata, dunque, alla competenza. …Leggi tutto