Covid 19: guerra biologica

Il 10 marzo del 2020 Federico Sebastiani sulla rivista Science4life affrontava tra i primi la questione se il Covid-19 fosse o meno un’arma biologica: messa a punto dalla Cina e utilizzata, più o meno volontariamente, con spregiudicata determinazione nella lotta per il dominio del Mondo nella quale Pechino è ormai senza dubbio coinvolta. Analizzando i requisiti in genere ritenuti necessari per poter parlare di “arma biologica”, sono sette e cioè virulenza-infettività-stabilità-grado di immunità naturale-disponibilità di vaccini-disponibilità di terapie-trasmissibilità, concludeva che il Covid-19 non ne aveva le caratteristiche. Quindi, non poteva essere un’arma biologica. Lasciava aperta una piccola finestra, osservando che la Russia anziché la Cina pareva esserne immune. Allora. Oggi …Leggi tutto

Occorre un pensiero, Uno

Credo che sull’argomento non vi siano dubbi: quella contro il Sars-Covid 19 è una guerra. Per vincerla, bisogna prima di tutto consolidare delle premesse. Serve una dottrina, cioè un insieme di principi coerenti, la quale diventa la base per sviluppare la strategia, vale a dire il complesso di azioni coordinate a espansione progressiva finalizzate al conseguimento del successo finale. Quindi bisogna disporre di un’organica, risorse umane e materiali, e una logistica, infrastrutture e mezzi di vario tipo, per adottare le tattiche più adeguate e differenziate in base alle situazioni contingenti. Tutto inutile, però, se non abbiamo una linea di comando chiare e definita: dobbiamo stabilire chi decide cosa e con …Leggi tutto

E pur si muove

Ritorno su un titolo già utilizzato. «E pur si muove». Parole di Galileo Galilei, secondo quanto scrive nel 1752 Giuseppe Baretti. Pronunciate quando il Tribunale della Santa Inquisizione costringe il grande scienziato pisano a ritrattare le proprie convinzioni eliocentriche. La frase, solo presunta ma è bello credere sia vera, è diventata simbolo di resistenza contro la violenza intellettuale dei poteri costituiti, ma soprattutto all’ignoranza. Il nemico peggiore, perché nutrito di una radicale convinzione di possedere la conoscenza assoluta. Non solo nel Seicento. Perché l’Inquisizione continua a essere in buona compagnia. Ne abbiamo degli esempi recenti nella acque, mai tranquille, della Laguna di Venezia. A cominciare dal primo: il Mo.S.E.

Ormai dovrebbe …Leggi tutto

XX Settembre

 

A Roma via XX Settembre non è proprio una strada banale. Inizia da Porta Pia e raggiunge il Palazzo del Quirinale. Di rado la topografia rappresenta in modo così plastico una svolta storica. Poiché questa ricorda: il giorno in cui i bersaglieri penetrano in città attraverso la breccia, di Porta Pia appunto, e completano l’Unità d’Italia ponendo fine al potere temporale dei papi. Il palazzo era allora la residenza del pontefice. Quanto, poi, riportato in vita da Benito Mussolini con i Patti Lateranensi dell’11 febbraio 1929, cioè lo Stato della Città del Vaticano, non sarà mai neppure in parte paragonabile al preesistente Stato della Chiesa. Il XX settembre, dunque, ha …Leggi tutto

Politica, scienza, conoscenza

Tra le novità più interessanti prodotte dalla recente pandemia sembrava collocarsi il riaffacciarsi in forze della competenza e dei tecnici. Ovviamente a fare da battistrada sono stati quelli sanitari. Naturale, dirà qualcuno. Per nulla scontato, invece. Soprattutto non lo era che tornasse a farsi largo l’idea che la conoscenza fosse di per sé un valore fondamentale e che a essa, la conoscenza, sia comunque meglio fare ricorso quando si cercano risposte.

Non si dimentica facilmente l’ “uno vale uno” dove sapere o non sapere diventava indifferente in nome di un egualitarismo capace di proiettare, chiunque e subito, in posizioni decisionali. Ne scontiamo ancora le conseguenze. Un ben tornata, dunque, alla competenza. …Leggi tutto

Venezia, la luna e tu

 

Ovvero il trionfo del luogo comune. Mi sono venuti in mente il film del 1958 e questo commento quando ho sentito della “sfuriata” del sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, contro il viceministro dell’Economia e Finanze, Antonio Misiani. Il film perché ambientato in un mondo che ha cessato di esistere e forse nemmeno tornerà, qualunque sia il personale giudizio su quella realtà. Siamo sulla luna, appunto. Il commento per la ragione che non esiste niente di più scontato del classico “piove, governo ladro”. O incapace, giusto per non uscire dal seminato di quanto sostenuto dal nostro sindaco. Il quale ha sottolineato di aver scritto e telefonato infinite volte a Roma nel …Leggi tutto

Coronavirus la quarta lezione, l’Europa e l’economia.

Mes, Eurobond, Recovery Bond, solidarietà o sovranità, frontiere aperte, no, meglio chiuse, paradisi fiscali ed evasione, pizzaioli malati con lo scacciapensieri in bocca e arcigni guardiani di virtù calviniste che “rubano” tasse grazie a trattati interpretati a loro uso e consumo. Il Pianeta è travolto da pandemia, recessione presente e futura, fiumi di parole spesso sconnesse da qualunque vero ragionamento razionale. Inevitabile, viene da dire, quando ci si trovi sul crinale tra due mondi diversi con la coscienza di esserci davvero arrivati. Perché queste sono le due novità della crisi in atto: è epocale e ce ne rendiamo conto. Non sempre accade. Anzi. Il più delle volte è vero il …Leggi tutto

Coronavirus, la lezione strategica

 

L’epidemia, o pandemia ormai che sia, di coronavirus di lezioni ce ne sta impartendo diverse. Una, però, mi sembra di particolare importanza per le sue conseguenze di lungo periodo: la necessità di mantenere autonoma capacità di ricerca, sviluppo e produzione di un’ampia gamma di manufatti. Si va dai satelliti alle mascherine filtranti, tanto per chiarire.

Il turbocapitalismo globalizzato, incentrato sul massimo profitto immediato, ci ha spinto a dimenticarci non solo dei danni ambientali inflitti al Pianeta dalla frenetica circolazione di materie prime, semilavorati, merci e persone, ma anche della penuria sino alla totale mancanza che lo spezzarsi di singoli anelli della catena di approvvigionamento può determinare. Ovunque. Sino al collasso generale. …Leggi tutto

Felicità 2020

 

A Capodanno è normale ricordare quanto accaduto nei dodici mesi precedenti e, riflettendo sui propri desideri e le reali potenzialità, formulare qualche buon proposito e augurio. In genere si pensa che l’avverarsi, in tutto o in parte, di sogni e speranze rappresenti in qualche modo il raggiungimento della felicità possibile. Almeno per l’anno che verrà. Quindi limitata. Nel tempo e nello spazio. Se, per ipotesi, il Capodanno prossimo venturo vede realizzato l’intero pacchetto, di sogni e speranze intendo, si ricomincerebbe con un’altra serie E così via. Seguendo un approccio quantitativo, tranquillizzante perché misurabile. Riduciamo la felicità al nostro abituale stile di vita, disseminato di crocette che, in modo chiaro e …Leggi tutto

E adesso?

Il referendum sulla separazione del Comune di Venezia in due realtà distinte, Acqua e Terra, è alle spalle. L’esito, imprevisto nelle proporzioni, dovrebbe porre fine per un po’ a un dibattito che si trascina, sempre più stancamente, da quarant’anni. Già, perché tra la prima e l’ultima delle cinque consultazioni in materia, 1979 e 2019, sono intercorsi esattamente quattro decenni. Anche per le nostre abitudini, un arco di tempo adeguato a pronunciare l’unica parola sensata: basta.

Archiviate le opposte polemiche, vediamo di tornare ai problemi veri. Perché, questi sono tutti sul tappeto e nessuna alchimia di natura amministrativa li può risolvere con un colpo di bacchetta magica. Opportunità negata anche alle elezioni …Leggi tutto