L’irrilevanza del capo

Cronache internazionali e dibattito politico interno si concentrano in maniera uniforme su azioni e parole di singoli elevati a indiscussi protagonisti: sembra che nel Mondo nulla avvenga o si possa muovere se non ci sia all’origine la scelta di qualcuno. Una prospettiva che è facile far risalire alla matrice culturale greco-romana, comune all’intero Occidente, con il suo culto dell’Eroe. I cui prototipi sono Eracle/Ercole, i grandi personaggi dell’epica omerica e virgiliana, infine Alessandro Magno e Giulio Cesare. Modelli indiscutibili, del resto, anche se i primi si pongono sul piano del Mito; il Macedone è a cavallo tra questo e la realtà; solo Cesare, a ben vedere, è rimasto ancorato soltanto …Leggi tutto

La Battaglia dei Valori, Buoni Vs. Cattivi, dove sbagliamo?

Suella o Sue Ellen Braverman, Kemi Badenoch, Priti Patel: il lettore si chiederà chi mai siano. Rispondo subito. Sono tre deputate inglesi del Conservative Party. Le quali coltivano l’ambizione di diventare primo ministro, scalzando dalla posizione occupata l’insoddisfacente, per i conservatori soprattutto, Rishi Suniak. Prassi in uso non solo in Italia, come si vede. Dal momento delle ultime elezioni, generali, 2019, vinte con il 43,6% dal partito allora guidato da Boris Johnson, l’attuale capo del governo è il terzo in ordine di tempo. Senza essere più andati alle urne.

Il dettaglio interessante è che Rishi Suniak è il primo discendente di immigrati a raggiungere la carica. È infatti indiano e induista …Leggi tutto

La Grande Offensiva

« (…) io non biasimo chi vuole conquistare un impero, ma chi è troppo disposto a sottomettersi, perché gli uomini sempre per natura comandano su chi cede, si difendono da chi li attacca.»

Tucidide, 4. 61,5

Parole che lo storico ateniese mette in bocca al siracusano Ermocrate, il quale cerca così di stimolare i suoi concittadini alla resistenza contro gli invasori: i quali sono altri greci. Vale a dire la grande spedizione ateniese salpata per chiudere, in Attica sperano vittoriosamente, la lunga guerra contro Sparta e i suoi alleati. Passerà alla storia come quella del Peloponneso.

Qui non interessa cosa sia successo in seguito, ma l’attualità del concetto. Perché è senz’altro valido anche …Leggi tutto

Due recensioni

Annalisa Bruni

Skyline

Cleup Editore 2020

 

 

Bruno Bruni

Il ragazzo e la Civetta

Campanotto Editore 2022

 

 

La figlia e suo padre, un dialogo mai interrotto lungo le anse del tempo e della vita, la prosa e la poesia come strumenti per indagare sé stessi prima ancora che la realtà, la quale non smette d’interferire con la ricerca del proprio posto nel Mondo. Due volumi preziosi per conoscersi e lanciare uno sguardo su quanto eravamo ieri, qui, tra Casarsa e Venezia Città Metropolitana: per questo li troviamo appaiati in queste righe.

Non è certo un caso se Annalisa Bruni accoglie il lettore con una citazione da Le Braci di Sàndor Màrai: « (…) l’uomo non vuole soltanto vivere, …Leggi tutto

Guerra, perchè?

 

Titolo difficile, non c’è dubbio. Basta guardarsi attorno, del resto, anche solo sfogliare le pagine della cronaca, cartacee o digitali, per capire quanto il demone della guerra sia in mezzo a noi. La vicenda ucraina è solo la più vicina, anche se non l’ultima, tra quante stanno insanguinando le nostre giornate. L’impressione è che mai la guerra sia stata tanto presente quanto oggi: ed è così, nessun abbaglio. L’unica annotazione riguarda la convinzione si tratti di una caratteristica del tempo attuale. Questa sì è una distorsione data dal nostro angolo visuale. In realtà la guerra ha sempre costituito l’attualità della vita sulla Terra. Non ne siete convinti?

Il grande equivoco nasce …Leggi tutto

Dieci passi per la Rivoluzione Democratica

Non è un numero a caso, si tratta di un Decalogo a beneficio di quanti si preoccupano della nebbia cognitiva in cui si muovono i cittadini inconsapevoli, i quali finiscono per continuare a scegliere politici e amministratori approssimativi con l’unica motivazione che rappresentano il “nuovo”: rispetto a quanti li hanno preceduti. Gli ultimi trent’anni della Storia d’Italia sono stati caratterizzati dal periodico riapparire del “nuovo”: da Berlusconi a Salvini, passando per Grillo e approdando ora a Schlein. La sola certezza dei cittadini-elettori era la spasmodica ricerca della personalità-della-provvidenza la quale, come ogni capo carismatico che si rispetti, con il suo semplice apparire avrebbe dovuto essere in grado di rovesciare la …Leggi tutto

Modernità

Nell’uso odierno, è termine di metà Ottocento, coniato dal saggista, critico d’arte e poeta decadente francese Charles Baudelaire. Il quale intendeva sottolineare il rapporto liquido del singolo con la dimensione della metropoli: uno spazio fisico creato dagli sviluppi della Prima Rivoluzione Industriale. Baudelaire lo utilizza per assegnare un nuovo compito all’artista, il quale deve ora indagare e interpretare i mille rivoli dell’esperienza umana nella nuova dimensione. Fisica, intellettuale e morale. Per riuscirci deve liberarsi da ogni preconcetto formale e cercare, invece, di percorrere strade inusuali: le sole capaci di rispondere alle domande poste dal mutamento della realtà.

Le Scienze Sociali si appropriarono presto di termine e concetto. In particolare, ponendo l’accento …Leggi tutto

Arte

È opera d’arte qualunque prodotto dell’invenzione umana che instauri un dialogo tra sé stessa e fruitore, in virtù della capacità d’incorporare un significato condiviso, almeno parte di un sentire generale. Si tratta della ragion d’essere autentica del lavoro. L’opera è tanto più di valore quando riesce a far emergere nel fruitore qualcosa di non ancora esplicitato, evidenziando ciò che se ne stava nascosto sotto la superficie dell’apparenza.

Muovendosi sul terreno del linguaggio, dunque, acquista dimensione universale quando infrange la necessità da parte del fruitore della conoscenza tecnica e della sfera personale dell’artista, cioè ha la capacità di parlare a chiunque, prescindendo dal livello culturale. Proprio per questo, però, acquistano rilevanza gli …Leggi tutto

Pandemia di Guerre

Uno dei pochi pregi dell’ultimo, travagliato, anno, dovrebbe essere rappresentato da una maggiore consapevolezza circa la natura e gli obiettivi dell’essere umano. L’aver incontrato di nuovo, infatti, proprio sulla soglia di casa la realtà della guerra induce a sperare sia servito ad aprire gli occhi anche ai più ostinati. L’Homo Sapiens non è affatto l’individuo naturale che mira solo all’autoconservazione, mitigata dall’istintiva empatia verso i propri simili, dell’Émile di Rosseau. La sua corruzione non è dovuta alla cattiva pedagogia di una società malata. Il principio di divaricazione tra natura del singolo e collettività, così subdolamente introdotto, è un colossale abbaglio. Anche se ha goduto d’immensa fortuna. È stato alla base …Leggi tutto

La dignità dell’Uomo: salvare il Pianeta

Salvare il Pianeta: rappresenta la costante geopolitica di lungo periodo di maggiore rilevanza e urgenza, oggi. Perché non esiste Homo sapiens senza Terra e, di conseguenza, neppure Stati intesi come la più perfezionata forma di organizzazione sociale mai sperimentata. Finora. Vero è che la sopravvivenza di singoli e specie dovrebbe essere l’istinto di base di ogni Sapiens. Di conseguenza, degli Stati. Lo è altrettanto, però, che questi ultimi tendano a comportarsi come altrettanti Frankestein: assemblati così come i fatti storici, somma algebrica di caso, necessità e volontà e pertanto immersi nella nebbia della complessità, hanno determinato e accesi dalla scintilla dell’esistenza, si animano di vita propria. Il punto è che …Leggi tutto